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*Alez*
Who I am!
Anni: 17
Città:Cagliari
Zodiaco:Virgo
Amo... :)
Sorridere! :)
Odio... :(
L'incoerenza
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Nostra Signora di Bonaria

Ipse dixit...
"... C'è qualcos'altro che devi sempre ricordare.
Ci sono persone magnifiche su questa terra,
che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani.
Non scordarlo mai ..."
F. Flagg



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Freetime!

Libri sul comodino...
Il profeta - Khalil Gibran

Davanti allo schermo...
Notting Hill
AmadeuS
Wanted (FAVOLOSO andatelo a vedere)
Il tempo delle mele

Music!
Ascolto un po' di tutto, mi piacciono tutti i generi di musica! Dal pop al soul al punk allo ska ai ritmi latini... Ma quando ho voglia di rilassarmi non disdegno neanche un bel cd di musica classica, soprattutto Chopin e Mozart, o suono il pianoforte... Inutile dire, per chi mi conosce, che il mio preferito rimane sempre e comunque il mitico Ligabue!!

*Alez*
Vivi il momento che va...
Lunedì, 31 Luglio 2006
Penso che....
Un uomo si recò un giorno dal barbiere per tagliarsi i capelli e rifilarsi la barba.
Come sempre succede in questi casi, si parlava di molteplici cose con le persone presenti e con il barbiere, temi e argomenti della più svariata natura.
All'improvviso, si toccò il tema di Dio.
Il barbiere disse: ' Sappi che io non credo affatto all'esistenza di Dio, come lei dice .' ' Ma, perché mi dice questo?' domandò il cliente. ' Perché? E' semplicissimo: basta uscire per strada per accorgersi che Dio non esiste! O...mi dica: se Dio veramente esistesse, ci sarebbero tanti malati? Ci sarebbero bambini abbandonati? E la sofferenza? E il dolore che pervade l'umanità? Io non posso pensare che esista un Dio che permetta tutte queste cose! '.
Il cliente rimase per un attimo senza parole. Decise infine di non rispondere per evitare la discussione. Il barbiere finì il suo lavoro ed il cliente uscì dal negozio.

Appena sulla strada, incontrò un uomo con la barba ed i capelli lunghi ed incolti. Apparentemente era da molto tempo che non se li tagliava e si vedeva chiaramente che la sua persona era molto disordinata e trasandata.
Ritornò allora di corsa nel negozio del barbiere esclamando:
' Sa cosa le dico? I barbieri non esistono! ' ' Come non esistono? - replicò il barbiere - Ma io sono qui e sono barbiere! '
' No - continuò il cliente - non esistono, perché se esistessero non ci sarebbero persone coi capelli e la barba tanto lunga come quella di quell'uomo che c'è fuori dal suo negozio, sulla strada! ' E il barbiere: ' Ah, i barbieri esistono, è solo che quelle persone non vengono da me. ' ' Esatto! - terminò il cliente - Questo è il punto. Dio esiste, solo che non tutte le persone vanno verso Lui e non lo cercano, o perché non lo conoscono, o perché non credono in
Lui. Ecco il motivo di tanto dolore e tanta miseria! '
alex si è sfogato qui alle 20:24 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 18:49 - Link - commenti

Penso che....
è una favola meravigliosa che narra di una povera orfanella che non aveva né famiglia né qualcuno che le volesse bene.
Un giorno, sentendosi particolarmente triste e sola, si mise a camminare per i boschi e vide una bellissima farfalla imprigionata in un rovo. Più la farfalla si dibatteva per conquistare la libertà e più le spine si conficcavano nel suo fragile corpo. La giovane orfanella con delicatezza riuscì a liberarla.

Invece di volare via, la farfalla si tramutò in una bellissima fata. La ragazzina si sfregò gli occhi perchè pensava di aver avuto una allucinazione. "
Per ricompensarti della tua straordinaria bontà", disse la fatina buona, "esaudirò qualunque tuo desiderio". La ragazzina si fermò un attimo a riflettere, poi disse: "Voglio essere felice!".

La fata rispose: "Molto bene". Si chinò su di lei e le sussurrò qualcosa in un orecchio. Poi svanì.

La ragazzina, divenuta ormai grande, appariva felice come nessun altro sulla terra. Tutti le chiedevano il segreto della sua felicità. Ma lei si limitava a sorridere e rispondeva: "il segreto della mia felicità consiste nell'aver dato ascolto ad una fatina buona quando ero piccola".

Poi divenne vecchia e quando fu in punto di morte i vicini le si fecero attorno, temendo che il segreto della felicità svanisse con lei. "Per piacere", la pregarono, "rivelaci ciò che ti ha detto la fatina buona".

La cortese vecchietta sorrise ed esclamò: "Mi disse che tutti, per quanto sicuri di sé, e non importa se giovani o vecchi, ricchi o poveri, hanno bisogno di me". (T.S.S.)

alex si è sfogato qui alle 15:43 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 13:25 - Link - commenti

Penso che....
alex si è sfogato qui alle 13:16 - Link - commenti

Venerdì, 28 Luglio 2006
Penso che....
Fili, tantissimi fili, bianchi, neri, gialli, rossi, blu. Abitano in case piccole, in graziose villette o in grandi palazzi irti di antenne. Alcuni vivono da soli, altri in famiglie di fili grandi e fili piccoli. Alcuni in poche stanze povere, altri in case spaziose e piene di mobili, altri in paesi lontani in capanne di fango, tende, baracche.
Quasi tutti i fili al mattino hanno una sveglia che trilla al mattino e da il via a una piccola olimpiade: salto dal letto, tuffo nella doccia, corsa al caffelatte; poi tutti i fili grossi, grandi, medi e piccoli si infilano in vetture colorate e in altri in mezzi di trasporto.

Così si intrecciano in milioni e milioni di modi: aprono i negozi, si affaccendano intorno a grosse macchine e milioni di schermi di computer; si intrecciano in aule, chiese, strade e cortili. Molti fili rifanno i letti, puliscono le case, celebreno la Messa, fanno la spesa al supermercato, preparano i pasti, si intrecciano per le scale, davanti alle vetrine.

Altri fili giacciono su letti tutti uguali, in grandi ospedali, in stanza silienziose: fili dolenti, sfibrati, sfilacciati, feriti, fragili; altri li curano, accarezzano, sostengono.
Ogni tanto nere forbici d'ombra troncano un filo: allora i fili vicini si abbandonano alle lecrime, si contorcono per il dolore e gridano:"Perché?".
Nel loro incessante intrecciarsi i fili formano nodi piccoli e grandi. Ogni volta che un filo dice, con le parole ed il comportamento, ad un altro filo:" Ti voglio bene", si forma un nodo forte e ben chiuso; in questo modo i fili formano il magnifico tappeto dell'umanità.

Questo non li fa pienamente felici, perché, come succede per tutti i tappeti, dal loro punto di vista, i filivedono solo il rovescio del loro tappeto: un guazzabuglio, un groviglio bizzarro di linee, un garbuglio incessante e formicolante. Per questo continuano a guardare il Cielo e a chiedere: " Perché?". Il Padre del Cielo, il Creatore di tutto, invece vede il tappeto dall'alto e sorride per lo stupendo, colorato, magnifico disegno che si forma.

E' il suo capolavoro. Lui sa che tutti i fili potranno finalmente ammirare lo stupendo disegno che hanno formato durante la loro vita. Ci sono però molti fili che lo sanno. E' il Padre stesso che lo ha comunicato. Questi fili passano il loro tempo a formare dei nodi più forti e sicuri, cercando di rinforzare i fili che incontrano, parlando loro della bontà del Padre dei Cieli, servendo, sanando, pacificando, incoraggiando in mille modi.

Non è un compito facile: molti fili si lasciano andare, trascurano i nodi che si allentano, altri addirittura li disfano.
Certi fili troncano altri fili, altri si staccano dall mano del Padre, così si formano nel bellissimo tappeto degli orribili squarci che lo deturpano.
Con pazienza il Padre dei Cieli cerca i fili sfuggiti, li riannoda con l'aiuto di altri fili. Ed è così abile e i suoi sono così bravi, che dove intervengono a stringere i loro nodi d'amore si formano nel tappeto incredibili disegni dorati.

L'Eco di Bonaria, Giugno 2005

alex si è sfogato qui alle 16:17 - Link - commenti

Mercoledì, 26 Luglio 2006
Penso che....
Oggi è il 26 luglio, e ricorre la festività dei Santi Gioacchino ed Anna, i santissimi genitori di Maria, madre di Gesù. Vi propongo un breve scritto su questi Santi che sono alla base della nostra fede, in quanto hanno generato Colei che diverrà Madre di Gesù Cristo Slavatore del mondo.



Nonostante che di s. Anna ci siano poche notizie e per giunta provenienti non da testi ufficiali e canonici, il suo culto è estremamente diffuso sia in Oriente che in Occidente.
Quasi ogni città ha una chiesa a lei dedicata, Caserta la considera sua celeste Patrona, il nome di Anna si ripete nelle intestazioni di strade, rioni di città, cliniche e altri luoghi; alcuni Comuni portano il suo nome.

La madre della Vergine, è titolare di svariati patronati quasi tutti legati a Maria; poiché portò nel suo grembo la speranza del mondo, il suo mantello è verde, per questo in Bretagna dove le sono devotissimi, è invocata per la raccolta del fieno; poiché custodì Maria come gioiello in uno scrigno, è patrona di orefici e bottai; protegge i minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori.
Perché insegnò alla Vergine a pulire la casa, a cucire, tessere, è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dei sarti, fabbricanti e commercianti di tele per la casa e biancheria.
È soprattutto patrona delle madri di famiglia, delle vedove, delle partorienti, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale.

Il nome di Anna deriva dall’ebraico Hannah (grazia) e non è ricordata nei Vangeli canonici; ne parlano invece i vangeli apocrifi della Natività e dell’Infanzia, di cui il più antico è il cosiddetto “Protovangelo di san Giacomo”, scritto non oltre la metà del II secolo.
Questi scritti benché non siano stati accettati formalmente dalla Chiesa e contengono anche delle eresie, hanno in definitiva influito sulla devozione e nella liturgia, perché alcune notizie riportate sono ritenute autentiche e in sintonia con la tradizione, come la Presentazione di Maria al tempio e l’Assunzione al cielo, come il nome del centurione Longino che colpì Gesù con la lancia, la storia della Veronica, ecc.

Il “Protovangelo di san Giacomo” narra che Gioacchino, sposo di Anna, era un uomo pio e molto ricco e abitava vicino Gerusalemme, nei pressi della fonte Piscina Probatica; un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermò dicendogli: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”.
Gioacchino ed Anna erano sposi che si amavano veramente, ma non avevano figli e ormai data l’età non ne avrebbero più avuti; secondo la mentalità ebraica del tempo, il gran sacerdote scorgeva la maledizione divina su di loro, perciò erano sterili.
L’anziano ricco pastore, per l’amore che portava alla sua sposa, non voleva trovarsi un’altra donna per avere un figlio; pertanto addolorato dalle parole del gran sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per verificare se quel che diceva Ruben fosse vero e una volta constatato che tutti gli uomini pii ed osservanti avevano avuto figli, sconvolto non ebbe il coraggio di tornare a casa e si ritirò in una sua terra di montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio fra lacrime, preghiere e digiuni.
Anche Anna soffriva per questa sterilità, a ciò si aggiunse la sofferenza per questa ‘fuga’ del marito; quindi si mise in intensa preghiera chiedendo a Dio di esaudire la loro implorazione di avere un figlio.

Durante la preghiera le apparve un angelo che le annunciò: “Anna, Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”.
Così avvenne e dopo alcuni mesi Anna partorì. Il “Protovangelo di san Giacomo” conclude: “Trascorsi i giorni necessari si purificò, diede la poppa alla bimba chiamandola Maria, ossia ‘prediletta del Signore’”.
Altri vangeli apocrifi dicono che Anna avrebbe concepito la Vergine Maria in modo miracoloso durante l’assenza del marito, ma è evidente il ricalco di un altro episodio biblico, la cui protagonista porta lo stesso nome di Anna, anch’ella sterile e che sarà prodigiosamente madre di Samuele.
Gioacchino portò di nuovo al tempio con la bimba, i suoi doni: dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia.

L’iconografia orientale mette in risalto rendendolo celebre, l’incontro alla porta della città, di Anna e Gioacchino che ritorna dalla montagna, noto come “l’incontro alla porta aurea” di Gerusalemme; aurea perché dorata, di cui tuttavia non ci sono notizie storiche.
I pii genitori, grati a Dio del dono ricevuto, crebbero con amore la piccola Maria, che a tre anni fu condotta al Tempio di Gerusalemme, per essere consacrata al servizio del tempio stesso, secondo la promessa fatta da entrambi, quando implorarono la grazia di un figlio.
Dopo i tre anni Gioacchino non compare più nei testi, mentre invece Anna viene ancora menzionata in altri vangeli apocrifi successivi, che dicono visse fino all’età di ottanta anni, inoltre si dice che Anna rimasta vedova si sposò altre due volte, avendo due figli la cui progenie è considerata, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, come la “Santa Parentela” di Gesù.
Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 ca. a Costantinopoli una chiesa in onore di s. Anna.

L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel 1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494).

Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25 luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel 1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il 16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla sua consorte il 26 luglio.
Artisti di tutti i tempi hanno raffigurato Anna quasi sempre in gruppo, come Anna, Gioacchino e la piccola Maria oppure seduta su una alta sedia come un’antica matrona con Maria bambina accanto, o ancora nella posa ‘trinitaria’ cioè con la Madonna e con Gesù bambino, così da indicare le tre generazioni presenti.

Dice Gesù nel Vangelo “Dai frutti conoscerete la pianta” e noi conosciamo il fiore e il frutto derivato dalla annosa pianta: la Vergine, Immacolata fin dal concepimento, colei che preservata dal peccato originale doveva diventare il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo.
Dalla santità del frutto, cioè di Maria, deduciamo la santità dei suoi genitori Anna e Gioacchino.

alex si è sfogato qui alle 21:23 - Link - commenti

Penso che....


Se salvare il mondo fosse una cosa facile e semplice, Dio non si sarebbe lasciato inchiodare ad una croce.
Penso a questo, Signore, stasera, che sento pesante, per la stanchezza che è dentro di me.
Anche tu hai provato la stanchezza e il senso di non farcela più.
Ti sei messo a sedere, sul pozzo di Sicar, con i piedi stanchi e la gola riarsa.
Angosciato, sei caduto a terra a Getsemani, chiedendo aiuto al Padre.
Anch'io sono stanca.
Stanca di lavorare perché vedo gli altri che non fanno niente.
Stanca di annunciare un messaggio che nessuno accetta di vivere.
Stanca di servire la gente che poi ti volta le spalle e fa finta di non averti riconosciuto.
Stanca di farmi in quattro ed essere sempre interpretata alla rovescia.
Non so, o Signore, se tutto questo è segno di quella povertà di cui parlavi sulla montagna quella mattina.
Ho udito parlare di "chiesa della diaspora", di "cammino nell'insicurezza", di "navigazione a mare aperto", di "viaggio tra le sabbie del deserto". Ma dire queste cose è facile: difficile è viverle giorno per giorno. Aiutami, o Signore, a guardare a lungo la notte, così che possa scoprire quanto sono numerose le stelle.
A guardare al di là dell'impossibile umano, dove incomincia il tuo possibile.
A non aver paura del male che vedo, anche se è tanto.
A pensare al bene che esiste, anche se non sempre si vede.
Più sono debole e più sono potente, perché quanto più c'è meno posto per me, c'è più posto per te.
Dammi una mano, o Signore, perché io possa guardare con speranza i germogli di vita, che ogni giorno si aprono nel mondo.
Perché io possa camminare sulle strade di una speranza cristiana,
per essere dispensatore della tua parola che salva e redime anche i più delicati sospiri del mondo, che partorisce il suo domani nella sofferenza e nella stanchezza dell'oggi...


www.laparola.it

alex si è sfogato qui alle 16:45 - Link - commenti

Lunedì, 24 Luglio 2006
Penso che....
Questa preghiera è stata trovata nel giubbotto di un soldato russo morto durante la seconda guerra mondiale, mi ha fatto riflettere molto sul fatto che non è mai troppo tardi per cambiare in bene una persona e che è nei moneti in cui si ha più paura, in cui si ha più bisogno che riusciamo a vedere la presenza di Dio. Tanto che anche questo soldato, che mai aveva provato a parlare con Dio, mai ci aveva creduto, lo sente prima della battaglia che è certo che lo porterà alla morte. E all'improvviso, dopo la sua lunga chiaccherata con Dio, anche la morte non gli fa più paura...

"Ascolta, o Dio!
Non una volta nella mia vita ho parlato con te,
ma oggi mi vien voglia di farti festa.
Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti...
io stupido ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere,
ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata
al cielo di stelle sopra di me
e affascinato dal loro scintillare,
ad un tratto ho capito come possa essere terribile l'inganno...
Non so, o Dio, se mi darai una mano,
ma io ti dico e tu mi capirai...
Non è strano che in mezzo a uno spaventoso inferno
mi sia apparsa la luce e io abbia scorto te?
Oltre a questo non ho nulla da dirti.
Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare,
ma non ho paura, tu guardi a noi.
E' il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te.
Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura:
può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te.
E anche se finora non sono stato tuo amico,
quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ma che succede, piango?
Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato,
soltanto ora ho incominciato a veder chiaro...
Salve, mio Dio, vado... difficilmente tornerò.
Che strano, ora la morte non mi fa paura!"
alex si è sfogato qui alle 16:26 - Link - commenti

Domenica, 23 Luglio 2006
Penso che....
Un uomo stava passeggiando con un sacerdote. L’uomo gli domandò:"Padre, posso farle una domanda un po’ strana?". Il prete rispose:" Solo se posso darle una risposta strana".
L’uomo continuò:" L’ho già chiesto a molti sacerdoti, ma continuo a non capire".
"Che cosa la turba?" chiese il prete.
"Non riesco a conciliare l’onnipotenza e la benevolenza di Dio". Il prete aveva sorriso:" Ha letto la Bibbia vero?".
L’uomo imbarazzato rispose:" Non tutta in verità".
Il prete gli disse:"E non le è chiaro perché nella Bibbia Dio viene descritto come un’entità onnipotente e benevolente?".
"Esatto", rispose l’uomo. "Vuol dire semplicemente che Dio può tutto ed è ben disposto verso l’umanità", disse semplicemente il prete.

L’uomo era confuso"Capisco perfettamente il concetto, ma mi sembra che ci sia una contraddizione, se guardiamo a oggi!".
Il prete gli dette ragione:"Certo. La contraddizione è il dolore. La fame nel mondo, la guerra, la malattia…".
"Esatto!", rispose l’uomo con fervore, "le terribili tragedie che succedono nel mondo mi sembrano la dimostrazione che Dio non può essere onnipotente e al tempo stesso benevolente. Se ci ama e ha il potere di fare le cose, perché non ci risparmi tanto dolore?"

Il prete era accigliato:-"Perché?". L’uomo era preoccupato di avere esagerato, così si affrettò ad aggiungere:"Be’, se Dio ci ama e ci può proteggere, perché non lo fa?".
Il prete sospirò:-"Lei ha figli?".
"No, padre" rispose l’uomo. Il padre disse:" Immagini di avere un figlio di otto anni… Gli vorrebbe bene?". "Certamente!", disse l’uomo convinto. " Farebbe il possibile per risparmiargli qualsiasi dolore nella vita?" domandò ancora il padre. L’uomo rispose alla stessa maniera.
"Lo lascerebbe andare in giro con la skateboard?". L’uomo lo guardò con stupore. "Be’ si, direi di si, ma gli raccomanderei di stare attento". Il prete con aria soddisfatta disse:"Quindi, come padre, darebbe a suo figlio alcuni consigli e poi lo lascerebbe libero di commettere i propri errori". L’uomo non voleva essere frainteso, così disse: "Non gli correrei dietro per proteggerlo costantemente, se è questo che intende".

Il padre domandò:" E se suo figlio cadesse e si sbucciasse un ginocchio?".
L’uomo rispose:" Imparerebbe a stare più attento."
Il prete sorrise:"Per cui, anche avendo il potere di intervenire e prevenire il dolore di suo figlio, sceglierebbe di dimostrare il suo amore lasciando che impari la lezione?".
L’uomo aspettò un po’ prima di rispondere:" Certo. Il dolore ci aiuta a crescere. E’ così che si impara" .
Il prete aveva annuito:" Bene. Ecco la risposta alla sua domanda".

Dan Brown
alex si è sfogato qui alle 17:08 - Link - commenti

Sabato, 22 Luglio 2006
Penso che....
Ho trovato questo testo sul sito www.laparola.it, e mi ha fatto riflettere tantissimo sulla bellezza e sull'importanza delle parole della preghiera che Gesù ci ha insegnato, che non vanno dette con leggerezza, ma vivendole, affinchè tutta la nostra vita, ogni piccola azione di ogni giorno diventi un Padre Nostro, una lode al Signore!

"Non dire Padre
se ogni giorno non ti comporti come suo figlio.
Non dire nostro
se vivi isolato nel tuo egoismo.
Non dire che sei nei cieli
se pensi solo alle cose terrene.
Non dire sia santificato il tuo nome
se non lo onori.
Non dire venga il tuo regno
se lo confondi con il successo materiale.
Non dire sia fatta la tua volontà
se non la accetti quando è dolorosa.
Non dire dacci oggi il nostro pane quotidiano
se non ti curi della gente che ha fame.
Non dire rimetti a noi le nostre colpe
se porti rancore verso tuo fratello.
Non dire non ci indurre in tentazione
se ha intenzione di continuare a peccare.
Non dire liberaci dal male
se non prendi posizione contro il male.
Non dire amen
se non hai preso sul serio le parole di questa preghiera."



alex si è sfogato qui alle 17:37 - Link - commenti (2)

Penso che....
Dio solo può dare la fede;
tu, però, puoi dare la tua testimonianza.
Dio solo può dare la speranza;
tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli.
Dio solo può dare l'amore;
tu, però, puoi insegnare all'altro ad amare.
Dio solo può dare la pace;
tu, però, puoi seminare l'unione.
Dio solo può dare la forza;
tu, però, puoi dare sostegno ad uno scoraggiato.
Dio solo è la via;
tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la luce;
tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.
Dio solo è la vita;
tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.
Dio solo può fare ciò che appare impossibile;
tu, però, potrai fare il possibile.
Dio solo basta a se stesso;
egli, però, preferisce contare su di te.

Canto brasiliano

Vi piace? Io lo trovo bellissimo... Riassume in poche righe come urlare sottovoce la nostra fede...
alex si è sfogato qui alle 17:22 - Link - commenti

Venerdì, 21 Luglio 2006
Penso che....
Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome.

Su tutte le pagine lette
Su tutte le pagine bianche
Pietra sangue carta cenere
Io scrivo il tuo nome.

Sulle dorate immagini
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Io scrivo il tuo nome.

Sulla giungla e sul deserto
Sui nidi sulle ginestre
Sull'eco della mia infanzia
Io scrivo il tuo nome.

Sui prodigi della notte
Sul pane bianco dei giorni
Sulle stagioni promesse
Io scrivo il tuo nome.

Su tutti i miei squarci d'azzurro
Sullo stagno sole disfatto
Sul lago luna viva
Io scrivo il tuo nome.

Sui campi sull'orizzonte
Sulle ali degli uccelli
Sul mulino delle ombre
Io scrivo il tuo nome.

Su ogni soffio d'aurora
Sul mare sulle barche
Sulla montagna demente
Io scrivo il tuo nome.

Sulla schiuma delle nuvole
Sui sudori dell'uragano
Sulla pioggia fitta e smorta
Io scrivo il tuo nome.

Sulle forme scintillanti
Sulle campane dei colori
Sulla verità fisica
Io scrivo il tuo nome.

Sui sentieri ridestati
Sulle strade aperte
Sulle piazze dilaganti
Io scrivo il tuo nome.

Sul lume che s'accende
Sul lume che si spegne
Sulle mie case raccolte
Io scrivo il tuo nome.

Sul frutto spaccato in due
Dello specchio e della mia stanza
Sul mio letto conchiglia vuota
Io scrivo il tuo nome.

Sul mio cane goloso e tenero
Sulle sue orecchie ritte
Sulla sua zampa maldestra
Io scrivo il tuo nome.

Sul trampolino della mia porta
Sugli oggetti di famiglia
Sull'onda del fuoco benedetto
Io scrivo il tuo nome.

Su ogni carne consentita
Sulla fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Io scrivo il tuo nome.

Sui vetri degli stupori
Sulle labbra intente
Al di sopra del silenzio
Io scrivo il tuo nome.

Su ogni mio infranto rifugio
Su ogni mio crollato faro
Sui muri della mia noia
Io scrivo il tuo nome.

Sull'assenza che non desidera
Sulla nuda solitudine
Sui sentieri della morte
Io scrivo il tuo nome.

Sul rinnovato vigore
Sullo scomparso pericolo
Sulla speranza senza ricordo
Io scrivo il tuo nome.

E per la forza di una parola
Io ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per nominarti

Libertà.
PAUL ELUARD






alex si è sfogato qui alle 17:43 - Link - commenti

Giovedì, 20 Luglio 2006
Penso che....
Signore, per ciò che è stato grazie. Per ciò che sarà SI!
alex si è sfogato qui alle 17:51 - Link - commenti

Penso che....
Eccomi! E' due giorni che non scrivo nulla nel blog, tra impegni vari non c'è stato proprio il tempo!
Sapete, mi stavo chiedendo cosa sono io per meritare tutti i doni che Dio mi ha fatto... Mi chiedo perché sono nata qui, con una famiglia bellissima e unita, una casa stupenda, i miei genitori mi hanno sempre dato tutto e non mi manca niente... e mi sento un verme perché non sempre riesco a vedere quanto sono fortunata rispetto a chi muore di fame, a chi non ha una casa, una famiglia...! Perché? Signore, perché hai voluto che nascessi qua? Perché io devo essere così fortunata mentre c'è chi intorno a me non sa neanche cosa voglia dire una casa? ... E io, che o anche il coraggio di lamentarmi! Come faccio ad essere così cieca? Perché non riesco a vedere la bellezza dei tuoi doni? Perché piu' ho e piu' desidero?

Da oggi voglio mettere un punto alla mia cecità Signore. Apri tu i miei occhi, e si riempiranno di lacrime di gioia, vedendo tutti i bellissimi doni che ogni giorno mi dai e che purtroppo non sempre riesco a vedere... Fammi degna dei doni che mi hai fatto mio Dio, perché credo di non meritarli... Rendimi perfetta, perché tu sei perfetto!
alex si è sfogato qui alle 16:12 - Link - commenti (1)

Martedì, 18 Luglio 2006
Penso che....
Mamma mia che sonno!!!!! Mi sono appena svegliata da un "pisolino" di 2 ore e ora sono piu' stanca di prima, aiuto, riesco a malapena a scrivere per aggiornare questo blog che è rimasto due giorni vuoto ! Chi è che sa un metodo per svegliarsi?????
Ho trovato in un librettino questa poesia molto bella, ora ve la scrivo:

Siate intransigenti suldovere di amare.
Non cedete,
non venite a compromessi,
non retrocedete.
Ridete in faccia a coloro
che vi parleranno di prudenza,
di convivenza,
che vi consiglieranno di
mantenere il giusto equilibrio,
questi poveri campioni del
"giusto mezzo".
E poi, soprattutto,
credete nella bontà del mondo.
Nel cuore di ogni uomo
vi sono tesori prodigosi:
a voi scovarli.
La piu' grande disgrazia
che possa capitarvi
è di non essere utili a nessuno,
e che la vostra vita
non serva a nulla.
Siate fieri ed esigenti.
Coscienti del dovere che avete
di costruire la felicità
per tutti gli uomini,
vostri fratelli.
Non lasciatevi sommergere
dalle sabbie mobili
delle velleità o
dei non è possibile.
Lottate a viso aperto.
Denunciate ad alta voce.
Non permettete l'inganno
attorno a voi stessi.
Siate voi stessi
e sarete vittoriosi.
(Raoul Follereau)

E' bellissima! Si, è proprio vero, dobbiamo essere perfetti nell'amore, dobbiamo correre, correre senza mai fermarci, senza mai stancarci, sulla strada dell' Amore. Non bisogna aspettare la giusta disposizione del cuore per amare, dobbiamo amare adesso, qui ed ora. Senza ascoltare chi ci dice "ama, ma con una giusta via di mezzo". Non dobbiamo ascoltare queste persone. Per loro si dovrebbero amare le persone "comode", quelle che fa piacere amare, quelle persone che sono piu' facili da mare perché ti amano a loro volta. Facile. Ma non è questo che siamo chiamati a fare. Dobbiamo amre tutti, senza distinzioni. Se infatti amiamo solo quelli che ci amano, che merito ne avremo? Amiamo piuttosto chi ci odia, chi ci sbatte la porta in faccia, ci ci insulta, e allora si che la nostra ricompensa sarà grande. E' difficile, certo. Io molto spesso non ci riesco. A volte dominata dalla rabbia e dalla tristezza dico cosa ci guadagno ad amare chi non accetta di essere amato. Ma poi penso a Lui, penso a Gesù. E mi sento un verme a pensare quelle cose, perché sto rendendo inutile il sacrificio di Cristo, che morendo ci ha dato il piu' grande esempio di Amore con la A maiuscola. Egli dice:" Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro Celeste, che fa sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti. Infatti se amate coloro che vi amano, che merito ne avrete?Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli che cosa fate di straordinario? Siate dunque voi perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli". (Mc 5,43 - 48).
C'è un segreto per amare tutti allo stesso modo, e questo metodo è scritto nella poesia: dobbiamo crdere nella bontà del mondo. Dobbiamo credere che in tutti ci sia un po' di amore rinchiuso nel cuore che aspetta di uscire fuori per inondare tutti gli uomini, e nostro dovere è permettere questo, aprendo il loro cuore con la chiave dell'Amore di Gesù.
Nel cuore di ogni uomo c'è un tesoro, che aspetta solo di essere trovato. E sta chiamando te, sta chiamando me.
Padre io sento che mi chiami ad amare tutti, sento la Tua voce che mi ripete costantemente: ti ha ferito? Non importa amalo, e se ancora ti farà male, amalo tre volte di piu'. Padre, io ci provo, ma è difficile per me. Spesso sento di non farcela, di cadere. Padre in quei momenti non abbandonarmi, perché anche se io dico che voglio mollare tutto, Tu sai che non è così, e che voglio impegnarmi ancora di piu'. Padre, tu sai che nonostante tutte le mie contraddizioni, io desidero amare tutti con un cuore che gioisce e soffre con loro e per loro. Fai in modo che io sia sempre pronta a sostenere, accompagnare sempre l’altro perché un giorno arrivi a scoprire e ad appassionarsi al Tuo sogno nella sua vita. Questo vuol dire amare. L’Amore è come cinque pani e due pesci: sono sempre troppo pochi, finché non inizi a donarli.
Oggi qui, davanti a Te prego di aiutarmi ad amare come Tu ami. Rafforza oggi come non mai la mia Carità. Per me è difficile amare tutti, amare il prossimo. Eppure io mi impegno tanto perché quelli che mi incontrano non se ne vadano senza avere incontrato in me un po’ della Tua luce.
Fammi ogni giorno di più servo e lavoratore nella Tua Vigna. Ogni giorno di più servo e lavoratore nel mondo.
Padre, io non sono capace ad amare come Te! Eppure Tu mi dici che hai scelto proprio il mio “non essere capace” per raccontare il Tuo amore. Padre, fa che io viva nella verità il mio non essere capace in modo che Tu possa trasformarlo. Nient'altro desidero mio Dio. Fammi perfetta come Tu mi vuoi.


alex si è sfogato qui alle 18:54 - Link - commenti

Domenica, 16 Luglio 2006
Penso che....
Un giorno il sogno e la realtà si incontrarono per la strada. Si guardarono a lungo e poi esclamarono insieme:"Non ci somigliamo per niente! Com'è che allora l'uomo ci confonde così facilmente?". Due che facevano lo stesso cammino si intromisero nel discorso dicendo:" La colpa, o il merito, è nostro". "E voi chi siete?", dissero il sogno e la realtà. "Siamo il dolore e il piacere. Avete mai visto un uomo che concepisca un sogno fatto di dolore, oppure uno che miri a una realtà priva di piacere?". "No, mai", assentirono il sogno e la realtà. Una voce squillante si intromise:" Ed io non sono forse la molla che sostiene ogni sogno?". Tutti si chiesero chi parlasse così. "Sono la speranza", rispose la voce. A questo punto si udì un'altra voce, robusta e pastosa:"Ma senza di me, che sono il coraggio, mai nessun uomo riuscirebbe a trasformare il sogno in una realtà". " A meno che non intervenga io", interloquì un'altra voce ancora, "trasformando il sogno e modificando la realtà!". Il sogno, la realtà, il dolore, il piacere, la speranza e il coraggio riconobbero subito quella voce: era l'illusione.
Qualcuno che non volle intervenire nella discussione mormorò:" Stolti, non sanno che è per merito mio che il sogno è la realtà e la realtà è il sogno". Ma non pronunciò forte queste parole, perché sapeva che, pur essendo la Verità, nessuno le avrebbe creduto.

P. Gribaudi, Il libro della saggezza interiore.



alex si è sfogato qui alle 21:33 - Link - commenti

Penso che....
Ho trovato questa bellissima preghiera in un libro, e mi è piaciuta veramente tanto, perché mi ha fatto riflettere su come è il mio rapporto con Gesu'.

Io sono la Luce,
e voi non mi vedete.
Io sono la Via,
e voi non mi seguite.
Io sono la Verità,
e voi non mi credete.
Io sono la Vita,
e voi non mi cercate.
Io sono il Maestro,
e voi non mi ascoltate.
Io sono il Capo,
e voi non mi obbedite.
Io sono il vostro Dio,
e voi non mi pregate.
Io sono il vostro grande Amico,
e voi non mi amate.

Hai ragione o Gesù, troppo poco ti amiamo, troppo poco ti ricordiamo. Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore e ci assicurano il perdono. Nel tuo cuore, fonte di Luce, ritroveremo la forza per seguirti, Via Verità e Vita; la grazia per ascoltarti, Capo e Maestro; la gioia per amarti, Dio di Amore, Amico di quanti confidano in te!






alex si è sfogato qui alle 15:32 - Link - commenti

Sabato, 15 Luglio 2006
Penso che....
Ho appena finito di pranzare e mi sono fiondata subito sul computer per aggiornare questo blog. Adesso intorno a me tutto è silenzio... Non sento piu' le urla della tv, non sento voci. Tutti riposano. Tutto è silenzio.
Il silenzio è uno dei doni piu' belli che ci hai fatto, Signore. Nel silenzio, tu ci parli, perché è quando intorno a noi nulla ci distrae che riusciamo ad entrare in perfetta comunione con te. Hai creato il silenzio per questo motivo, Padre, perché sapevi già, da prima di crearci, che poco ti avremmo cercato, poco ti avremmo pregato, e ancora troppo poco ti avremmo parlato nel chiasso che agita la nostra anima e che riempie la nostra mente ogni giorno. LA riempie talmente tanto che... non pensiamo a Te, Signore. Ma ecco che poi arriva il silenzio, e la mente si svuota, l'anima si placa. E come in un riflesso spontaneo, la mia anima ti cerca Signore, ti brama, cerca te, unico vero Consolatore... Ti parlo, Signore, ti prego, ti racconto i miei dubbi, le mie paure, le mie gioie... E capisco che bello che è quando tutto è silenzio, perché riesco a chiudermi al mondo, a dimenticare ogni cosa terrena e a sentire solo Te. Solo Te, unica fonte di salvezza. Nel silenzio io sento solo Te, Signore. Vorrei che questo silenzio non finisse mai Signore.
Ascolterò ciò che il Signore Iddio parlerà dentro di me (Sal 84,9)


Da: L'Imitazione di Cristo:
"... beate le orecchie che accolgono il dolce mormorio delle ispirazioni divine e non badano ai sussurri di questo mondo! Beate davvero le orecchie che non ascoltano le voci strepitanti al di fuori, ma la verità che ammaestra al di dentro!(...)Considera queste cose anima mia, e chiudi le tue porte, affinché tu possa sentire che cosa dice dentro di Te il Signore tuo Dio. (...)Iddio non fa sentire la sua voce in mezzo al tumulto ed alle preoccupazioni mondane, ma conduce l'anima nella solitudine e nel silenzio per ivi parlarle al cuore".


Parla Signore, perché il tuo servo ti ascolta!




alex si è sfogato qui alle 15:29 - Link - commenti

Venerdì, 14 Luglio 2006
Penso che....
Che bello che bello ho appena iniziato il mio blog e ho trovato già un commento da parte di myriam! Grazie grazie!
Stavo riflettendo su quanto pessimismo ci sia nel mondo... Perché molte persone, e spesso soprattutto adulti, devono guardare tutto dal lato piu'... negativo? Mi è capitato di notare che chi guarda alla vita con positività, chi ha sempre un sorriso e chi riesce anche nelle situazioni piu' difficili a trovare un lato positivo, viene presa talvolta come una persona un po' ingenua, che non sa vedere veramente come sono le cose...
Io, se devo essere franca, allora dovrei far parte di quelle persone "ingenue", ma io non voglio usare questo termine, perché lo reputo totalmente sbagliato. Voglio usare invece il termine "fiduciosa", perché so che anche nelle tenebre, quando non sai piu' cosa fare, quando non sai piu' dove andare perché non riesci a distiunguere la tua strada, spunta un raggio di sole che ti mostra la Via. Perché so che tutto quello che mi accade, di bello o che magari mi fa male, è tutto per volontà di Dio... E anche se a volte le sue decisioni mi fanno male, so bene che le devo accettare, perché se Lui ha deciso una cosa sulla mia vita, devo fidarmi e lasciare fare Lui. All'inizio, quando mi succede qualcosa che mi fa male, mi è difficile vedere la Sua Volontà nelle cose brutte... E chiedo: perché hai permesso questo? Perché?... Ma poi mi rendo conto che non devo pensare queste cose, perché Lui è mio Padre, e quale Padre darebbe a suo figlio uno scorpione? E metto nelle Sue Mani quello che mi turba o che mi fa stare triste, e all'improvviso... si trasforma in qualcosa di meraviglioso... Come un albero secco e spoglio che sembra non possa piu' dare frutto, che a primavera fiorisce e diventa il piu' bello...
Signore, fai in modo che in tutto quello che mi succede, io possa sempre vedere la Tua Volontà... Fai in modo che tutti quelli che mi incontrano possano vedere in me la Tua Luce, Luce che illumina i cuori e che non si spegne mai!!
alex si è sfogato qui alle 21:35 - Link - commenti (2)

Penso che....
Ciao a tutti! Finalmente anche io ho deciso di fare un blog!! Sperando di riuscire a scriverci quotidianamente... Ragazzi, non sto piu' nella pelle per il campo scuola di Agosto!! E' stat dura, ma finalmente sono riuscita a convincere i miei genitori a farmi andare! Sono certa che sarà un'esperienza a dir poco meravigliosa, e che mi darà e mi insegnerà tanto. COsì come mi ha dato tantissimo l'essere entrata, anche se da poco, nell'MGMj... Mancano le parole per descrivere quanto sono felice di farne parte anche io!! Prego solo il Signore di fare in modo che possa continuare a crescere spiritualmente e in questo gruppo fantastico, dove ci sono i miei migliori amici!!

alex si è sfogato qui alle 19:42 - Link - commenti (1)



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